Le agenzie immobiliari ricavano i loro guadagni grazie alle provvigioni, sia sulle vendite, sia sugli affitti: rappresentano il valore del servizio offerto. Usualmente esse si dividono fra gli agenti del venditore e quelli del compratore, ed equivalgono a una percentuale variabile sul valore dell’immobile. La provvigione può variare in genere dal 5% al 7% del valore dell’immobile, a cui va aggiunta l’IVA (l’aliquota attualmente è al 21% della provvigione), ma in casi particolari si può salire fino al 10%. L’oscillazione dipende prevalentemente dall’andamento del mercato azionario. Una formula spesso usata è una percentuale pari al 3% per il rappresentante dell’acquirente e un altro 3% per l’agente del venditore. Se chi compra non si avvale di un agente, sarà lui a incassare l’intera cifra. Stabilirne preliminarmente l’ammontare con l’agenzia è di fondamentale importanza, per non rischiare di ritrovarvi poi davanti al giudice. In caso di mancato accordo fra le parti, questi deciderà infatti secondo l’esistenza di tariffe professionali, determinate dalle Camere di Commercio, o secondo gli usi locali. In mancanza della possibilità di rifarsi a questi criteri, il giudice deciderà secondo equità. La legge non richiede una forma particolare per la validità dell’accordo, ma si consiglia di indicare la percentuale con chiarezza e per iscritto nei cosiddetti incarichi di mediazione. Tenete presente che la provvigione si basa sul valore reale dell’immobile, non sul prezzo concordato dalle parti (Cass. n. 12236/2007), anche se ovviamente questi possono coincidere. Per calcolare la provvigione munitevi di carta, penna e calcolatrice, ma la consulenza di un esperto come un commercialista, un avvocato o un agente immobiliare può essere utile. Non incide sul calcolo la maggiorazione dovuta all’esistenza di un mutuo o di altro tipo di vincolo di pagamento: la commissione si paga sul prezzo totale dell’immobile. Dunque, una volta stabilito l’importo della provvigione, per il calcolo bisogna sottrarre tale cifra al prezzo dell’immobile antecedentemente ai proventi. Per fare un semplice esempio, una casa dal valore di 500.000 euro su cui va pagata una commissione del 5%, frutterà 10.000 euro di provvigioni. Se l’immobile costa 200.000 euro e la provvigione è fissata dalle parti al 4%, l’importo sarà di 8.000 euro. Nel caso di un immobile dato in affitto, bisogna calcolare il valore complessivo del contratto dilocazione, e la provvigione varia generalmente fra il 4% e il 6% di tale importo. Le agenzie immobiliari sono disposte a ridimensionare le loro richieste quando la casa rimane invenduta o sfitta per un lungo lasso di tempo, oppure quando appartiene a un mercato ritenuto ristretto. Altra cosa importante da ricordare: facendosi rilasciare la fattura, la cifra potrà essere parzialmente detratta in sede di dichiarazione dei redditi, solo però se si tratta dell’acquisto della prima casa. RICORDATEVI DI CHIEDERE IL TESSERINO DELL’AGENTE…IN GIRO CI SONO MOLTI ABUSIVI CHE NON HANNO NESSUN DIRITTO.
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